Pasta italiana, l’eccellenza nel piatto

Ci sono diverse eccellenze per cui l’Italia è nota. Una di queste è senza dubbio la cucina, celebrata in tutto il mondo per la sua qualità, tradizione e varietà. E la pasta occupa un posto d’onore tra i piatti simbolo della gastronomia del Belpaese.

Lo dimostrano i più recenti dati sulla produzione, l’esportazione all’estero e il consumo di pasta italiana che vedono il nostro Paese ben saldo sul gradino più alto del podio.

L’industria della pasta in Italia

Secondo un’indagine realizzata dall’Area studi di Mediobanca sull’industria pastaria in Italia, il nostro Paese è il primo produttore mondiale di pasta. Nel 2023 la produzione è stata di 3,7 milioni di tonnellate che corrispondono a un fatturato intorno ai 7 miliardi di euro. Ma il primato dell’Italia nel settore non riguarda soltanto la produzione. Anche a livello di export, il Belpaese si conquista il titolo di principale esportatore con 2,1 milioni di tonnellate pari al 43% del totale.

Che dire, infine, del rapporto tra pasta e italiani? Senza dubbio è una relazione all’insegna dell’amore: infatti, l’Italia detiene anche il record del più alto consumo pro-capite del mondo: 23 chilogrammi di pasta all’anno a testa, davanti a Tunisia (17 kg), Venezuela (15 kg) e Grecia (12,2 kg). 

La produzione

Nel 2023, la produzione mondiale di pasta è stata di 17 milioni di tonnellate. Quella “made in Italy”, pari a 3,7 milioni di tonnellate, ha rappresentato il 22,3% del totale. Il Belpaese, quindi, da solo contribuisce per circa un quinto alla produzione totale, seguito da Turchia e Stati Uniti, con 2 milioni di tonnellate ciascuno.

Tra le regioni italiane, il primato per produzione di pasta spetta alla Campania (19% del totale), seguita dall’Emilia Romagna (18%).

L’esportazione

Dove va a finire la pasta prodotta in Italia? Quali sono i Paesi stranieri che “gradiscono” di più il nostro piatto simbolo? Dei 2,1 milioni di tonnellate di pasta esportata, più della metà (1,5 milioni) è destinata ai Paesi Europei e in particolare in Germania, Regno Unito e Francia. Quasi 780mila tonnellate superano i confini europei e si dirigono in particolare verso Stati Uniti e Giappone.

Il consumo

Più di 20 chili all’anno a testa. A tanto ammonta il consumo pro capite di pasta in Italia. Un piatto che, secondo l’indagine “Gli italiani e il futuro della pasta” realizzata dall’istituto AstraRicerche nel settembre 2023, viene portato sulle tavole praticamente ogni giorno da 1 persona su 2. Un consumo che, secondo 3 persone su 10, nei prossimi anni tenderà ad aumentare.

Il futuro della pasta italiana

L’indagine di AstraRicerche non limita, però, a fotografare la realtà attuale ma getta uno sguardo anche al futuro, provando a individuare alcune tendenze che caratterizzeranno il consumo di pasta nei prossimi 25 anni.

Tendenze che parlano di:

  • Diversificazione del prodotto
  • Attenzione all’ambiente
  • Modalità di consumo alternative

Nuovi ingredienti e nuovi formati

Secondo le persone coinvolte dall’indagine, a rendere possibile un aumento nel consumo di pasta contribuirà la diversificazione del prodotto. Secondo il 59 per cento degli intervistati, infatti, nei prossimi 25 anni nella produzione della pasta saranno utilizzate nuove farine o ingredienti alternativi che renderanno il prodotto ancora più appetibile. Non solo: per il 35,4% del campione, accanto alle tipologie classiche che già conosciamo, il futuro ci riserva tanti nuovi formati di pasta sulle nostre tavole. Noi abbiamo già anticipato questa tendenza, introducendo già dallo scorso anno due prodotti con uno stampo molto grande (circa 7 cm nel lato più lungo), uno di forma rettangolare e uno ovale. Si tratta delle Delizie al taleggio e dei Golosi al Brandacujun, un piatto tipico ligure.

Sostenibilità ambientale

Attenzione all’ambiente: per il 52,6 per cento dei partecipanti all’indagine AstraRicerche anche questa sarà una tendenza di cui i produttori di pasta terranno conto in futuro, proponendo i loro prodotti in confezioni sostenibili e biodegradabili. Una scelta che noi abbiamo già compiuto. Proprio di recente, infatti, abbiamo lanciato un nuovo packaging ecologico per i nostri prodotti. Siamo passati, infatti, da confezioni con un film accoppiato di plastiche differenti che non poteva essere riciclato, a confezioni un film accoppiato di una stessa plastica, quindi riciclabile al 100%. Inoltre, per il nostro stabilimento produttivo abbiamo scelto un fornitore di energia verde. 

Pasta non solo a pranzo e cena

Ma c’è dell’altro: uno degli risultati più interessanti della ricerca riguarda, infatti, le modalità di consumo della pasta. Quasi l’80 per cento del campione intervistato si dichiara pronto a mangiarla non solo a pranzo e a cena ma anche in momenti meno consueti, come a colazione o come snack per spezzare la giornata o come aperitivo. E noi potevamo stare a guardare questa tendenza? I nostri ravioloni e pansotti hanno una pasta così sottile che si possono cucinare in pochissimo tempo con una friggitrice classica o ad aria. E, accompagnati da salsine in cui intingerli, diventano un gustoso aperitivo!