felicità a tavola

Sommario

Pasta e felicità in cucina

Alcuni alimenti hanno il “potere” di farci sentire bene, soddisfatti e sereni. Non è “comfort food”, non un rifugio verso qualsiasi tipo di cibo ci gratifichi, ma un vero e proprio beneficio per il corpo e per l’umore. Una sorta di veicolo della felicità, quindi portiamo sulle nostre tavole questa felicità… condita!

Eh si, mangiare pasta, meglio se genuina, artigianale, favorisce la sintesi dell’ormone dell’insulina e, di conseguenza quella di triptofano che innesca melatonina e serotonina. Quest’ultima regola l’umore, mentre la melatonina favorisce il sonno. Si sa che, il buon riposo aiuta anche a placare l’ansia e l’agitazione.

Ci sono, quindi motivi organici positivi per consumare la pasta. Certo, sempre in quantità equilibrata per la propria alimentazione individuale.

L’amido, inoltre, è una buona fonte energetica che ci ricarica e contribuisce a farci sentir bene.

Il condimento che sviluppa “l’ormone del buonumore”

In che modo condire la pasta per aumentare il livello di felicità? Quale salsa funge da tonico per l’umore? La risposta è semplice, quella a base di pomodoro. Questo frutto, infatti, è un valido antiossidante e contiene carotenoidi e licopene che “tengono a bada” la tristezza.

Il pomodoro non è l’unico alimento con queste importanti caratteristiche, ma sicuramente si sposa molto bene con la pasta ed è un classico della tradizione nostrana. E dire che, all’inizio dell’introduzione del pomodoro nel Bel Paese, dall’America, dove trae le sue origini, non fu associato alla pasta, non era visto come condimento, ma poco alla volta le cose cambiarono. Uno dei primi incontri tra pasta e pomodoro si registra in un ricettario ottocentesco… e, da allora è sempre stato amore!