Uno tira l’altro

Dove la tradizione incontra il futuro, un raviolo alla volta.

Giovedì 2 ottobre

Quando un progetto diventa realtà (e forse qualcosa di più)

La presentazione di “Uno Tira l’Altro” al Ristorante  Didattico di Valbormida Formazione
Ci sono progetti che prendono vita davvero. Che diventano qualcosa che puoi toccare, mangiare, condividere.
“Uno Tira l’Altro” è uno di questi.
Giovedì 2 ottobre, al ristorante didattico di Valbormida Formazione a Carcare, abbiamo festeggiato il suo epilogo felice.

Com’è iniziato tutto

Tutto è iniziato con un’idea semplice semplice qui in azienda: “potremmo fare un raviolo che parla del nostro territorio, delle nostre tradizioni, di noi, ….  e se dessimo ai ragazzi dell’unica scuola di cucina della zona,  la possibilità di creare qualcosa di vero? Non un esercizio, non una simulazione. Un prodotto che finisce davvero nei negozi, nei ristoranti, sulle tavole.

Abbiamo chiamato Alberto Isetta, direttore di Valbormida Formazione. Lui ha detto sì subito. Andrea Frascheri di Frascheri Spa si è unito al progetto.

La sfida era chiara: gli studenti delle classi seconde e terze dovevano creare tre ravioli diversi. Ravioli che raccontassero il territorio, fatti con prodotti locali, con ricette che parlassero di questa terra stretta tra le Langhe e il mare. La sfida non era semplice.

Hanno lavorato. Studiato. Provato. Sbagliato. Riprovato.

Hanno creato tre ricette:

  • Castagne e funghi secchi di Calizzano
  • La “Tira” – salsiccia cotta nel pane, prodotto De.Co di Cairo Montenotte
  • Caglio fresco, erbe spontanee e toma ai tre latti

Una giuria di esperti le ha assaggiate tutte. E ha scelto il “Raviolo alla Tira”.

Dal banco di scuola al banco freezer

Vincere il concorso era solo l’inizio.
Un passo abbastanza difficile è stato trasformare una ricetta fatta nel ristorante didattico in un ripieno che fosse lavorabile dalle nostre macchine, mantenendo il sapore, l’equilibrio, l’identità.

Ci sono volute prove, aggiustamenti, test.

E poi il packaging. Il nome. La distribuzione.

“Uno Tira l’Altro” è nato così. Un raviolo quadrato, in confezioni da 500 grammi, un minuto di cottura, sfoglia sottile ma tenace, ripieno che parla di questo territorio.

E giovedì 2 ottobre abbiamo presentato tutto questo.

Un ristorante pieno di sorrisi

La sala del ristorante didattico  di Carcare si è riempita di persone.

C’erano i sindaci della zona. I produttori locali che hanno fornito gli ingredienti. Rappresentanti di Slow Food. I giudici che avevano decretato la vittoria mesi prima. E naturalmente loro: i ragazzi di Valbormida Formazione, con i loro insegnanti e il direttore Alberto Isetta.

Non era un evento formale. C’erano strette di mano, abbracci. Quel tipo di energia che si crea quando le persone si riconoscono parte della stessa cosa.

La presentazione è stata breve. Tre persone, pochi minuti ciascuna. Si è parlato dell’importanza delle collaborazioni sul territorio, di supportare e incentivare le nuove generazioni, dell’importanza di mettersi alla prova, e di condividere esperienze.

Poi ci siamo seduti a tavola.

Un pranzo che racconta

Il menu era tutto dedicato alla Tira. Non poteva essere altrimenti.

Antipasto: Tira servita su crema di patate. Il piatto tradizionale – salsiccia cotta nel pane – presentato in un modo nuovo ma riconoscibile. Chi l’ha mangiato ha riconosciuto subito i sapori di casa.

Primo piatto: “Uno Tira l’Altro” su crema di zucca di Rocchetta. Il raviolo esattamente come lo avevamo immaginato. La sfoglia sottile che si scioglie in bocca in un minuto, il ripieno che parla chiaro, la zucca dolce che avvolge senza coprire.

Dessert: Gelato di castagna, prodotto da una gelateria locale.

Tutto il pasto è stato accompagnato dal vino Granaccia Dru della cantina Roccavinealis di Roccavignale

Perché se vuoi raccontare un territorio, devi farlo fino in fondo.

Ogni portata era un pezzo della stessa storia. E si sentiva.

E mentre si mangiava, è successa una cosa bella.

Le vibrazioni giuste

Durante il pranzo, l’atmosfera è cambiata.

Non era più una presentazione, era diventato un momento vero, condiviso. Le persone hanno iniziato a parlare tra loro, a confrontarsi, a complimentarsi con i ragazzi che servivano ai tavoli.

C’era energia. Quella bella, quella che ti fa pensare “ecco, questo è il modo giusto di fare le cose”.

Si è parlato di possibili nuove collaborazioni, di altri progetti che potrebbero nascere seguendo questo modello.

Non erano promesse. Erano conversazioni. Ma erano conversazioni che vibravano bene.

E noi speriamo vadano a buon fine. Speriamo che quello che abbiamo fatto con “Uno Tira l’Altro” possa essere un esempio, un modello, uno stimolo per fare altro

Cosa resta

“Uno Tira l’Altro” adesso è nei freezer dei negozi della Valbormida e della Riviera. È pronto per essere cucinato, assaggiato, giudicato.

Ma quello che resta di giovedì è qualcosa di più del prodotto.

Resta l’energia di quella sala. I sorrisi dei ragazzi. Le strette di mano. Le conversazioni nate tra un piatto e l’altro. La sensazione condivisa che quando si lavora insieme, sul serio, si possono fare cose belle.

E resta la speranza che altri progetti come questo possano nascere.

Perché un territorio cresce quando chi lo abita decide di collaborare. Quando le aziende hanno voglia di sostenerlo. Quando le scuole formano persone, non solo competenze. Quando le istituzioni facilitano invece di ostacolare.

Giovedì, in quella cucina, per qualche ora, è successo tutto questo.

Ed è stato un epilogo felice.

Grazie

A Alberto Isetta e Valbormida Formazione per aver creduto nel progetto e messo a disposizione strutture e competenze.

A Andrea Frascheri e Frascheri Spa per aver abbracciato il progetto con la passione che li contraddistingue sempre.

A Confartigianato Savona per aver facilitato le connessioni sul territorio.

Ai giudici che hanno valutato con competenza: Paolo Bazzano, Chef Antonio Cefalo, Alessandra Cirio e i due imprenditori Luciano Garolla del Pastificio La Ginestra e Andrea Frascheri della Frascheri spa

Ai produttori locali che hanno fornito ingredienti veri e di qualità.

Ai sindaci, alle istituzioni, a Slow Food per aver accettato l’invito e aver partecipato alla presentazione dell’iniziativa.

E soprattutto ai ragazzi di Valbormida Formazione.
Questo raviolo porta il vostro nome. Il vostro lavoro. La vostra creatività.

Ora è là fuori, nel mondo. Fatevelo raccontare da chi lo assaggia.


Dove trovare “Uno Tira l’Altro”

Valbormida

Cairo

  •  Alim. Tincani Via Portici, 13
    Carrefour, simple store, Via Martiri della libertà, 79,87
  • Co.Di 3M Via Gramsci 16 Ferrania
  • La bottega di Ele di Sugliano Elena, Via Satragno, 33 Rocchetta di Cairo
  • Mac. Delorenzi Simone C.so Marconi,175 San Giuseppe di Cairo
  • Ok Market Cso Dante, 33

Cengio

  • Mac. Da Daniele Barbero Pzza Stazione, 6

Dego

  • Aliim. Rosmeri Chiavarino Via Nazionale, 10

Mallare

  • Alim. Panelli Franco, Via L. Corsi, 17/r
  • Mac. Agosto e Pistone, Via L. Corsi 10R

Millesimo

  • Alim. La Ginestra piazza Italia
  • Ok Market, Via Trento Trieste

Murialdo

  • Il pane di Oscar, SP 51 Murialdo

Riviera

  •  Albisola Superiore
  • La Chicca Bar Latteria di Gandini F., Via VII maggio 26/28

Savona

  • Sottozero SAS, Via Nizza 62R

Varazze

  • Alpimentari di Marco Buscaglia località Alpicella
  • Alim. Casanova, Via Nuova Casanova, 70

Informazioni utili

🧊 Reparto: Surgelati
📦 Formato: 500g
⏱️ Cottura: 1 minuto
🎃 Condimento consigliato semplice burro e salvia oppure crema di zucca di Rocchetta

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